In cosa consiste la derattizzazione?

La derattizzazione, come suggerisce il nome, consiste nell’eliminazione di ratti e topi da un determinato ambiente, al fine di garantirne l’igiene, la pulizia e la salute.

Questi roditori possono infatti trasmettere, anche e soprattutto agli esseri umani, gravi malattie, pertanto la loro presenza in condomini e abitazioni private non deve essere sottovalutato.

Derattizzazione e danni causati dai topi

La derattizzazione si rende necessaria per prevenire problemi causati da topi e ratti, sia sulle persone che sugli ambienti.

Come accennato in precedenza, i topi possono trasmettere agenti patogeni agli esseri umani ma anche agli animali domestici, con i quali è più facile che possano venire in contatto.

Oltre ai potenziali danni di salute, i roditori possono causare danni agli ambienti con il rosicchiamento di fili e cavi, producendo corto-circuiti o generando interruzioni di corrente o di linee telefoniche o di rete.

Anche a livello igienico questi animali sono in grado di arrecare problemi ad ambienti interni ed esterni a causa dell’imbrattamento causato dai loro escrementi, anch’essi portatori di potenziali malattie.

Senza contare che in un ambiente lavorativo come un ufficio, o peggio ancora un locale come un bar o un ristorante, la presenza di topi rende senz’altro l’ambiente inospitale e soggetto a valutazioni negative o critiche, o di controlli da parte degli enti proposti.

Come avviene la derattizzazione

Esattamente come avviene per la disinfestazione, un singolo intervento di derattizzazione spesso non è risolutivo, ma si consiglia una serie di interventi al fine di garantire una completa e definitiva pulizia degli ambienti.

Prima di procedere con la derattizzazione, è necessaria un’analisi dell’ambiente da bonificare, in primis per accertare la presenza dei roditori ed inseguito per pianificare gli interventi più adatti da effettuare per eliminare i ratti ed evitare un rischio di una reinfestazione.

La derattizzazione avviene mediante il piazzamento di apposite esche ratticide in punti strategici, al fine di attirare al loro interno i roditori.
Queste esche sono solitamente rinchiuse all’interno di contenitori detti erogatori di esche, che servono ad eliminare il rischio che le esche vengano accidentalmente ingerite da bambini o animali domestici.

In casi di operazioni di derattizzazione in ambienti con presenza di materiale edibile come mense, industrie alimentari, ristoranti, ecc si possono utilizzare trappole meccaniche o esche con collanti, per evitare totalmente la presenza di veleno che potrebbe venire a contatto con il cibo.

Quali sono i tempi di una derattizzazione?

Dopo l’ingerimento di un’esca, la morte del roditore avviene solitamente entro un paio di giorni.
Le ispezioni di controllo delle esche vengono pianificate ogni 3-4 giorni nel primo periodo, per poi diminuire di frequenza quando le esche vengono consumate in maniera inferiori, segno che la colonia di roditori sta diminuendo e che la derattizzazione sta effettivamente avendo un buon riscontro.

I tempi totali per cui una derattizzazione può definirsi conclusa si aggirano intorno alle 2-3 settimane ma, a seconda della quantità dei ratti, e delle dimensioni dell’ambiente, si può arrivare anche a 5 settimane.

Dopo la scomparsa totale dei topi e delle loro tracce, si consigliano una serie di interventi di mantenimento per evitare che il problema si possa ripresentare.

L’azione principale è di mantenere dei presidi per il monitoraggio dei roditori in modo da accorgersi rapidamente in caso di un nuovo inizio di infestazione.

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