Tra nuove esigenze e formule reinventate, il breakfast in hotel si trasforma per conquistare gli ospiti. Soluzioni e consigli per ottenere l’effetto ‘non-ti-scordar-di-me’

Latte, pane, polenta, e formaggio. Oggi siamo ben lontani da quel secondo dopoguerra in cui la colazione ancora non esisteva concepita come uno dei principali pasti della giornata: nelle ultime decadi la colazione è diventata un vero e proprio rito, soprattutto per noi Italiani, tanto che si parla in lungo e in largo della “colazione all’italiana” come un pasto equilibrato ma soprattutto sfizioso.

Anche nel mondo dell’hotellerie la colazione va forte, e, anzi, è arrivato ad essere un servizio a tutto tondo capace di attirare e fidelizzare la clientela, una costante che si avvale di nuovi bisogni e nuove tendenze per soddisfare tutte le esigenze dei viaggiatori e permettere di fare la differenza a livello di servizio e livello di qualità percepito.

La colazione in hotel così come l’abbiamo sempre conosciuta prevede un servizio che si sviluppa su un arco temporale limitato, indicativamente che va dalle 7 alle 10 del mattino, il più delle volte in una sala ristorante allestita ad hoc per l’occasione.

Se si vuole però guardare avanti e sfruttare il breakfast come elemento differenziante per la propria struttura, capace di generare valore, bisogna andare un po’ oltre. Le esigenze dei viaggiatori cambiano velocemente, così come le loro abitudini di consumo e le loro preferenze in termini di gusto e offerta.

Cosa ne è di quei viaggiatori che hanno il volo di rientro all’alba? O di quegli uomini d’affari che visitano una struttura per un meeting di lavoro in tarda mattinata? Ognuno degli ospiti presenti in struttura merita a suo modo un dolce ricordo al risveglio e una piacevole sorpresa durante la loro permanenza, d’altronde ne va della loro soddisfazione rispetto all’esperienza vissuta nel suo complesso.

Una soluzione che ha preso sempre più piede nell’ultimo periodo è il cosiddetto “breakfast on the go”, soluzioni d’asporto che diventano l’ideale soprattutto ora che ci si è abituati a poter mangiare quello che si vuole, quando si vuole e dove si vuole. In questo caso, semplicità, funzionalità e rapidità sono i punti cardine.

Monoporzioni e finger food sono anche l’ideale per proporre una colazione di lavoro per coloro che scelgono un hotel con sale meeting come location per le proprie riunioni o semplicemente come punto d’appoggio per lavorare in modalità “smart”, da remoto. Proporre qualcosa di leggero e salutare ma al contempo sfizioso ed energetico può essere un ottimo modo per stupire questa tipologia di clientela.

Perché poi fermarsi alle classiche tempistiche previste per il servizio? Il breakfast in hotel tende sempre più a una formula “all day long”, soprattutto per rispondere a un nuovo dilagante trend, quello che vede la moltiplicazione dei pasti e la sostituzione di quelli tradizionalmente considerati principali – colazione, pranzo, cena – con tanti spuntini durante l’intero arco della giornata.

In questo caso poter riorganizzare gli spazi in hotel e dare vita a un angolo che offre qualcosa di caldo e sfizioso a ogni ora del giorno potrebbe andare ad attirare l’attenzione di chi preferisce questo nuovo approccio a quello più tradizionale.

Per chi invece preferisce, al contrario, consumare un grande pasto unico, la soluzione migliore rimane il brunch, re indiscusso di quei grandi appuntamenti del weekend capaci di attirare anche una clientela esterna, locale. Sì, perché è anche verso questa direzione che punta la colazione – e più in generale la ristorazione – in hotel: trasformarsi in un asset capace di rendere la struttura un punto di riferimento non solo per turisti e viaggiatori che raggiungono la struttura da lontano, ma anche per la vita sociale di chi vi abita attorno.