L’assemblea annuale rappresenta il momento più alto e partecipato della nostra vita associativa e, nella sua sessione pubblica, costituisce l’occasione per dare evidenza e pubblico rilievo alle strategie e alle proposte discusse e condivise all’interno degli organi direttivi della Federazione.

La nostra visione e le nostre proposte, questo noi mettiamo sul tavolo nel dialogo con le istituzioni e gli stakeholder del turismo italiano. “Quando Federalberghi ha scelto queste due splendide città come sede della propria assemblea lo ha fatto condividendo il disegno che le ha volute entrambe capitali italiane della cultura. Il progetto Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 è nato come segno di speranza, orgoglio e rilancio. Un necessario momento di bellezza dopo la drammatica esperienza pandemica. Un progetto di altissimo profilo per indicare le possibili risposte alle grandi sfide del nostro tempo. Una testimonianza di una possibile rinascita attraverso la scelta consapevole della cultura come elemento centrale per la formazione civile, la creazione delle competenze, il lavoro e la tenuta sociale ed economica. E parlando di lavoro, di cultura, di progresso, di rilancio economico non possiamo non parlare di turismo, di ospitalità, di valorizzazione del territorio in tutte le sue dimensioni e vocazioni”.

Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha aperto i lavori della 73a Assemblea nazionale della federazione.

Negli anni appena trascorsi abbiamo vissuto come in un ottovolante – ha proseguito Bocca –. Molte aziende sono uscite dal mercato, molti sono riusciti a rimanere a galla a costo di grandi sacrifici e facendo ricorso all’indebitamento, che, in tempi di tassi crescenti, rischiamo di pagare a caro prezzo, utilizzando risorse che avrebbero potuto essere utili per crescere, per riqualificare le strutture, per preparare il rilancio. Proprio in considerazione della rilevanza che il finanziamento riveste per le nostre imprese, in maniera più accentuata per le imprese di minori dimensioni, abbiamo stipulato due accordi con Intesa Sanpaolo, che individuano misure volte ad accompagnare le imprese nei loro programmi di rafforzamento e crescita, in coerenza con le misure del Pnrr, con un plafond creditizio dedicato di 5 miliardi di euro. Ed è significativo che intese analoghe siano state sottoscritte in molti territori, a conferma della validità di questa partnership, strategica per il nostro settore

 

RIPRESA E RISORSE

Finalmente – ha affermato il presidente di Federalberghi –, a partire dalla scorsa primavera il mercato turistico si è risvegliato. Secondo i dati ancora provvisori dell’Istat, nel corso del 2022 le strutture ricettive italiane hanno registrato 396 milioni di presenze, con un calo del 9,3% (40,7 milioni) rispetto ai 436 milioni del 2019. Per gli stranieri il calo è stato del 12,8% (meno 28,2 milioni) mentre per gli italiani del 5,7% (meno 12,3 milioni).

L’andamento registrato nei primi mesi di quest’anno ci induce a ritenere che il 2023 possa chiudersi con un ritorno ai livelli pre-pandemici. Sono positivi anche i dati sul fatturato, anche se non va dimenticata l’impennata dei costi, in specie quelli del gas e dell’energia elettrica, e la conseguente erosione dei margini”. “L’offerta turistico ricettiva italiana ha registrato, negli ultimi trent’anni, un costante miglioramento: è cresciuta la dimensione media degli alberghi, è aumentato il numero di strutture appartenenti alle categorie medio-alte. Le imprese italiane possono vincere la sfida puntando sulla qualità e hanno pertanto necessità di condizioni di sistema che agevolino e sostengano continui investimenti. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha realizzato importanti opportunità di sostegno agli investimenti, che abbiamo apprezzato ma non possono essere considerate sufficienti. Occorre definire uno strumento che sostenga in via ordinaria la riqualificazione delle strutture, con un bando a sportello. La misura potrebbe essere finanziata con una quota delle risorse della tassa di soggiorno ed eventualmente cofinanziata dalle regioni attingendo alle risorse europee

EVENTI CATALIZZATORI

Parlando di sviluppo e di opportunità dobbiamo fare riferimento a Milano Cortina 2026, grande vetrina per il turismo italiano che abbiamo tutti fortemente voluto e per la quale abbiamo lavorato in questi anni. Si è trattato di un grande successo di squadra, dove ogni talento ha capito che il protagonismo, la voglia comprensibile di visibilità doveva essere messa al servizio di un più grande obiettivo comune. Speriamo che questo insegnamento faccia scuola e che la volontà e l’entusiasmo catalizzati dalle prossime Olimpiadi invernali possano essere di ispirazione a coloro che vogliono intraprendere iniziative per portare grandi eventi nel nostro Paese. Le scommesse in questo senso non sono poche, a partire dalla prossima Ryder Cup passando per il Giubileo”. Ma non soltanto megaeventi.. “Esistono – ha ricordato Bocca –, e devono essere ideati e realizzati eventi di dimensioni più raccolte, in grado di aprire le porte dei nostri territori a tutti coloro che conoscono il brand Italia, ma lo declinano solo attraverso le tappe del Grand Tour delle mete più conosciute. L’Italia è tutta bella e ci regala emozioni anche nelle sue parti meno frequentate e in grado di stupire anche il visitatore più esigente. Le amministrazioni locali devono essere in grado di assecondare e promuovere iniziative. Il turismo deve essere valorizzato sempre, e non solo quando c’è da spillare quattrini ai turisti attraverso la tassa di soggiorno. Abbiamo buoni esempi di amministrazioni che si spendono per promuovere il turismo e iniziative connesse; vorremmo che questi esempi fossero seguiti di più in tutto il Paese”.

I CARDINI DEL FUTURO

La nostra attività è legata alla natura e alla cultura, e, proprio per questo, dobbiamo essere coscienti che il turismo non può e non potrà che essere sostenibile. Sostenibile dal punto di vista delle esternalità sui luoghi, della vita sociale, delle emissioni, dell’economia, rispettoso e inclusivo, capace di comprendere le esigenze di tutti i soggetti che vi operano, dai turisti agli addetti”. E su quest’ultimo tema il presidente di Federalberghi ha sottolineato: “Le imprese dicono che trovare personale, qualificato e non qualificato, è ormai divenuto il maggiore dei problemi. In questi anni abbiamo visto un deflusso di personale importante verso altri settori, e la situazione ci preoccupa perché il deflusso di professionalità rischia di dissanguare il settore, di privarlo della linfa per cogliere al meglio le occasioni che la stagione ci porta. Stiamo lavorando per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, sia in termini di profili e di competenze, sia in termini di quantità. Abbiamo raggiunto accordi con i rappresentanti delle istituzioni formative secondarie superiori e terziarie non universitarie. Nei giovani c’è la chiave del futuro del settore, anche in termini di ingresso di nuovi saperi e conoscenze nelle nostre imprese. Stiamo cercando di traguardare l’ospitalità italiana nell’economia della conoscenza, da arte a professione, senza perdere quel tocco di umanità che rende il nostro lavoro bello e desiderabile. Da sempre guardiamo all’estero per la ricerca di collaboratori. Oltre un quarto dei dipendenti delle aziende alberghiere sono stranieri: è una realtà importante che fa delle nostre case un esempio di inclusione”.

LE RICHIESTE

Infine, un breve elenco di aspetti sui quali Bernabò Bocca ritiene necessario che forze politiche e amministratori si cimentino, per fare del turismo uno dei punti di forza del made in Italy, creando ricchezza. “Riteniamo prioritarie: la diminuzione della pressione fiscale; il sostegno agli investimenti; lo sviluppo di nuovi servizi; il contrasto all’abusivismo; l’ammodernamento delle reti e delle infrastrutture, per far sì che tutto il nostro Paese”.